Il benessere dei figli

Come sviluppare un atteggiamento positivo al benessere. Benessere vuol dire riconoscere ed eliminare sistematicamente tutte le abitudini di vita negative. I bambini devono imparare che le abitudini negative sono scelte che favoriscono le malattie. Crescendo deve essere in grado di capire che fumare vuol dire scegliere il rischio di malattia, che l’alcool e la droga danneggiano la salute, oltre che essere piaghe sociali. Quello che si può fare per aiutarli è porre l’accento sempre l’importanza di star bene esortandoli a non assumere abitudini nocive di salute solo perché altri lo fanno. Noi siamo anche il modello.

Se rileviamo il malessere del figlio con eccessive coccole, se ci compiacciamo dei nostri disturbi, lamentandoci tutto il tempo di come stiamo male, gli insegneremo senza volerlo, ma molto probabilmente a sviluppare una tendenza alla malattia e non al benessere. Prendiamo l’impegno con noi stessi ad avere cura della nostra salute, ciò significa dimostrare ai figli che abbiamo una sufficiente considerazione nel far ciò che può conservarci in un buon stato di salute. Fattori elementari al benessere, secondo gli studi sono la dieta e l’alimentazione, il moto e la forma fisica, l’abbandono di abitudini negative (il fumo, l’eccessivo consumo di alcool e droghe). A questo vanno aggiunti due elementi, darsi benessere, avere senso dell’umorismo e saper ridere spesso.

 Albert Einstein diceva: “L’immaginazione è più importante della conoscenza, perché la conoscenza è limitata, mentre l’immaginazione spazia per il mondo intero”.

Sosteniamo nei figli la naturale inclinazione a ridere e a divertirsi, indispensabile per il loro benessere. Ridiamo con loro, insieme a loro. La risata e il gioco sono azioni naturali e il modo per imparare le interazioni e le capacità fisiche. Visualizzazioni, affermazioni positive ed allegria sono il benessere della vita.

Insegniamo ai figli l’importanza di affermazioni positive nella vita, come ad esempio “Sono convinto di essere sano, la mia aspirazione è di essere felice e sano, il mio corpo è in salute. Non ho bisogno di ammalarmi per ricevere attenzioni, io credo nelle mie capacità”; anziché dire “Non ridere a tavola” si può dire “Siete sempre così divertenti. E’ bello vedervi tutti di buon umore”. Se sanno che ci prendiamo cura di loro impareranno ad aver cura di sé, se li ascoltiamo penseranno di essere persone interessanti, se sanno che gli dedichiamo il nostro tempo si sentiranno importanti ed avranno un’immagine positiva di sé.

Insegniamo ai figli a cercare la soddisfazione interiore, uno solo è il successo, vivere la vita a proprio modo. Sbagliare non è una colpa, è il solo modo per imparare. La preoccupazione è generalmente una previsione negativa di situazioni future che comprende pensieri e idee riguardanti un risultato spiacevole di eventi che l’individuo vive con apprensione, ansia o paura. Ciascuno è responsabile della propria realtà. Resistiamo alla tentazione di limitare la portata della loro realizzazione rispetto alle attese collegate all’esperienza dimostrata “possibile”.

Insegniamo ai figli che possono scegliere, le loro convinzioni determinano veramente ciò che essi provano e in loro vi è la facoltà decidere di essere come tutti gli altri e mettersi semplicemente in sintonia o diventare persone indipendenti e pienamente realizzate.